Nei macchinari in movimento e nei sistemi automatizzati, la corretta gestione dei cavi è fondamentale. Due soluzioni comuni sono le catene portacavi (catene energetiche) e i fasci di cavi sospesi (cavi liberi ad anello). Ma quando scegliere una o l’altra?
Ecco un confronto basato su cinque criteri principali: controllo del movimento, usura, spazio, costi e manutenzione.
1. Controllo del movimento e posizionamento
Catena portacavi:
Offre un movimento controllato e ripetibile dei cavi. I cavi seguono un percorso fisso e non si aggrovigliano.
Fascio sospeso:
I cavi pendono liberamente e si muovono senza guida. Adeguato per movimenti semplici, ma meno preciso per movimenti rapidi o complessi.
Vantaggio: Catena portacavi
2. Protezione e usura
Catena portacavi:
Protegge i cavi da abrasioni, urti e vibrazioni. Ideale per ambienti industriali.
Fascio sospeso:
I cavi sono esposti e soggetti a sfregamenti, con conseguente usura più rapida.
Vantaggio: Catena portacavi
3. Spazio occupato
Catena portacavi:
Richiede spazio per il suo raggio di curvatura.
Fascio sospeso:
Occupa meno spazio a riposo ed è adatto a movimenti lineari semplici.
Vantaggio: Fascio sospeso (in spazi ridotti)
4. Costi
Catena portacavi:
Maggiore investimento iniziale, ma durata più lunga e minore manutenzione.
Fascio sospeso:
Economico e semplice da installare, ma meno duraturo.
Vantaggio: Catena portacavi nel lungo periodo
5. Manutenzione e affidabilità
Catena portacavi:
Meno rischio di rottura, facile da ispezionare e sostituire.
Fascio sospeso:
Maggiore rischio di danni non visibili.
Vantaggio: Catena portacavi
Conclusione
Per applicazioni con movimenti frequenti o elevate esigenze di affidabilità, la catena portacavi è la scelta migliore. Per movimenti semplici e budget limitati, un fascio sospeso può bastare.